Questo blog ha la funzione di interagire con altri appassionati d'arte come me. La lettura e lo scambio di appunti universitari, ricerche e approfondimenti su precise tematiche artistiche, e non solo, hanno lo scopo di arricchire la conoscenza e la cultura fra i diversi fruitori.
mercoledì 8 febbraio 2012
Mostra "Spazi visivi" artista Alfio Sorbello curatrice Barbara Rossi
Per gentile concessione dell'emittente televisiva Arezzo TV
martedì 7 febbraio 2012
giovedì 2 febbraio 2012
Video della mostra Spazi visivi dell'artista Alfio Sorbello
Per gentile concessione dell'emittente televisiva Tele San Domenico
domenica 22 gennaio 2012
Spazi visivi le opere pittoriche di Alfio Sorbello ad Arezzo
Spazi visivi è il titolo della prima mostra per l'anno 2012 dell'artista catanese Alfio Sorbello all'interno del Loggiato del Palazzo dei Priori di Arezzo.
Da autodidatta inizia nel 1993 le sue prime personali a Catania spostandosi poi in tutto il territorio siciliano. Tra il 2002 e il 2004 espone a più riprese a Palazzo Corvay di Taormina e a Palermo s'impone all'attenzione della critica partecipando alla collettiva "Carte con l'anima" omaggio a Ibrahim Kodra. Esposizione di trentasei opere compiute dai più noti artisti nazionali e internazionali ed eseguite su "Carte AETNA" del maestro cartaro Franco Conti. Nel 2007 è presente sia a La Valletta che alla sesta Biennale internazionale di Malta riscuotendo un immediato successo di pubblico.
sabato 14 gennaio 2012
Inaugurata la mostra di Alfio Sorbello intitolata "Spazi visivi"
Buon successo di pubblico al Loggiato del Palazzo Comunale di Arezzo per l'inaugurazione della mostra dell'artista Alfio Sorbello. Degustazione impeccabile con i vini della Tenuta Vitereta che ha fatto inoltre assaggiare ricotta, vari tipi di formaggi e un'olio strepitoso su del pane di farina di kamut cotto appositamente dal titolare della pizzeria Al Foghèr infine caffè della torrefazione Sandy, il tutto coordinato da una raffinata, elegante ed ecologica apparecchiatura della ditta Lai Carta.
Nei prossimi giorni spiegherò più da vicino le opere di questo artista intanto godiamoci i complimenti dall'amministrazione comunale....
martedì 10 gennaio 2012
venerdì 25 novembre 2011
Giorgio Vasari e l'Incoronazione della Vergine alla Badia di Arezzo
Giorgio Vasari
(Arezzo 1511 - Firenze 1574)
Incoronazione della Vergine 1567
Olio su tavola, cm. 500x400 (con la cornice)
Arezzo, chiesa Badia delle Sante Flora e Lucilla
Nel libro delle Ricordanze di Vasari, fol.27v si legge: « Ricordo, come nel resto di questo anno (1567) si finj una tavola di braccia 7 alta: drentovi gli apostoli, che stanno a vedere la Nostra Donna andata in cielo, et Xo (Cristo) lincorona; che fu fatta per Filippo Salviati et oggi data per condursi in Arezzo in pieve alla cappella di messer Nerozo Albergotti. Laquale la pagata scudi dugento in Arezzo per ser Pietro, mio fratello, a Girolamo Camurini (in altre trascrizioni: Girolamo Camaiani) scudi 200 ».
Altre informazioni che riguardano lo stato di preparazione dell'opera, si traggono da alcune lettere inviate da Vasari a Vincenzo Borghini nell'estate del 1566, nelle quali lo mette al corrente su alcuni lavori che ha in studio e precisamente:
Il 31 luglio 1566 riferisce infatti che l'abate della Badia fiorentina ogni giorno gli rammenta le tavole che gli deve consegnare, e che "quella (la tavola) di Filippo è in casa mia (a Firenze) che s'ingessa"; il 18 agosto successivo aggiunge che "Batista", in realtà Giovan Battista Naldini, suo allievo, in quei giorni è al lavoro nel suo studio, ha, "ateso a bozzare la tavola di Filippo Salviati, che è finita".
Si comprende, quindi, che a essere finito è soltanto l'abbozzo dell'opera, ossia la prima vera mano data sulla tavola al fine di iniziare l'opera, tanto è vero che il 3 settembre seguente Vasari scrive nuovamente al Borghini, dicendogli che quando rientrerà a Firenze da Poppiano dove si trova, tra le altre opere in lavorazione nel suo studio (anche per lo stesso Borghini), potrà vedere "la tavola di Filippo bozzata".
La tavola di Filippo Salviati doveva essere posta nel monastero domenicano delle suore di San Vincenzo Ferrer a Prato, in particolare su di una parete interna del coro, struttura caratterizzata da una sala rettangolare coperta con volta lunettata su peducci in arenaria, fatta costruire dal committente tra il 1558 e il 1564 su progetto di Baccio Bandinelli, quest'ultimo artista di riferimento di Vasari.
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