Questo blog ha la funzione di interagire con altri appassionati d'arte come me. La lettura e lo scambio di appunti universitari, ricerche e approfondimenti su precise tematiche artistiche, e non solo, hanno lo scopo di arricchire la conoscenza e la cultura fra i diversi fruitori.
venerdì 18 ottobre 2024
Manifesto dell’associazione Navdanya International. Per una resistenza alimentare e agricola
venerdì 20 settembre 2024
IL CIBO DELL’UOMO. La via della salute tra conoscenza scientifica e antiche saggezze
Estratto dal libro: “Il cibo
dell’uomo” (2015) di Franco Berrino, medico, patologo, epidemiologo,
presidente dell’associazione “La Grande Via”, già direttore del Dipartimento di
Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano,
ha promosso lo sviluppo dei registri tumori in Italia e in Europa, grandi studi
per indagare il rapporto fra stile alimentare, livelli ormonali e successiva
incidenza del cancro e sperimentazioni sullo stile di vita per prevenire
l’incidenza del cancro al seno e delle sue recidive (progetti DIANA).
Nella medicina tradizionale cinese le
carni sono considerate gli alimenti tonificanti per eccellenza, tonificano il
Qi e nutrono il sangue, sono considerate particolarmente efficaci in chi ha
malattie debilitanti, ma devono essere assunte con moderazione perché essendo
toniche creano facilmente eccessi, stasi; una persona sana dovrebbe assumerne
solo saltuariamente.
Anche nella nostra tradizione medica
le carni erano raccomandate, in tempi in cui il loro consumo era eccezionale
(praticamente fino alla metà del secolo scorso), a chi doveva superare una
malattia. Poi, nella seconda metà del secolo, il consumo di carne è cresciuto
fino a minacciare seriamente la salute dell’uomo e del pianeta.
A fine ottobre del 2015 l’Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità annuncia di aver classificato il consumo di carni rosse come
probabilmente cancerogeno per l’uomo.
La notizia è stata presa molto male
in ambienti economici, sanitari e giornalistici. I titoli in prima pagina
riflettono ignoranza e conflitti di interesse.
martedì 13 agosto 2024
L’invasione del cibo industriale e del cibo spazzatura
Articolo della Dottoressa Mira Shiva, coordinatrice
del progetto Initiative for Healt & Equity in Society e membro fondatore di
Doctors for Food Safety & Biosafety
Il cibo non è soltanto un mezzo per mettere a tacere la fame, è anche qualcosa di importante che dà conforto e gratificazione emotiva, se preparato e servito con amore. Il cibo è necessario per lo sviluppo fisico e mentale dei bambini, ci fornisce il sostentamento di cui abbiamo bisogno e soddisfa le nostre necessità nutrizionali, a patto però che sia bilanciato, sicuro e adatto alle differenti fasi della vita.
Malnutrizione, sovrappeso e obesità
L’aumento del consumo di cibi ultra-lavorati nei paesi in via di sviluppo ha raggiunto il suo massimo dopo la diffusione, quasi ovunque, delle politiche neoliberiste; ed è stato praticamente imposto, aprendo ogni canale alle importazioni di alimenti industriali attraverso la riduzione dei dazi e favorendo l’ingresso dell’agroindustria nelle catene alimentari. Ciò non ha solo modificato le abitudini di consumo, ma ha anche portato alla perdita sistematica di opzioni alimentari più salubri che prima esistevano.
Per raggiungere gli Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile e per eliminare gli ostacoli che frenano il miglioramento
della salute pubblica, occorre non solo conoscere bene i fattori di rischio e i
determinanti socio-economici di salute, ma anche saperli gestire ai fini dello
scopo.
La lista che segue elenca alcuni dei
più importanti determinanti socio-economici:
· Povertà
· Accordi
· Politiche agricole e dei trasporti
· Attività delle multinazionali
Sono questi che influenzano l’alimentazione e l’apporto di nutrienti e rappresentano i più preoccupanti fattori di rischio. La difficoltà di accesso al cibo, la perdita di nutrienti essenziali e di alimenti sicuri e biodiversi conducono alla fame, alla sottonutrizione e alla malnutrizione. Il cibo prodotto come conseguenza dei determinati di cui sopra porta a eccessi proteici, a un consumo di proteine non di buona qualità e alla perdita di micronutrienti e minerali.
domenica 21 luglio 2024
sabato 13 luglio 2024
Solo il cibo vero è salute
Secondo articolo inerente al libro: Cibo e Salute
Dottor Franco Berrino, già direttore del Dipartimento di
Medicina Preventiva e Correttiva dell’Istituto dei Tumori di Milano e
presidente dell’associazione La Grande Via
Gli allevamenti intensivi, le monocolture e l’impatto sul
Pianeta
Oggi, comunque, il problema principale legato alla carne
rossa è il danno che gli allevamenti intensivi causano al pianeta e
all’ecosistema. Questo tipo di produzione è una componente importante
dell’effetto serra, dell’inquinamento del suolo e del consumo di acqua.
Inoltre, è un fattore estremamente impattante sul problema della fame del
mondo, perché per produrre una caloria di carne si consumano 10-15 calorie in
cibo vegetale, che potrebbero essere consumate dagli esseri umani. Oggi i
bovini, ad esempio, non si cibano più di erba, che non è un alimento adatto
all’uomo, ma consumano invece fondamentalmente cereali e legumi, cioè mais e
soia, che potrebbero sfamare intere popolazioni. L’allevamento intensivo è
quindi energivoro, consuma materie prime preziose e la resa non compensa quanto
consumato; è dunque un sistema perdente, profondamente svantaggioso e
distruttivo.
Non solo. La iper produzione di carne danneggia le
popolazioni povere, alle quali viene sottratta la terra coltivabile per fare
spazio ai grandi allevamenti, che hanno bisogno di ampie estensioni di terreno,
e alle monocolture che poi andranno a sfamare quegli animali. A rimetterci sono
i contadini, che invece potrebbero vivere di ciò che la terra produce e
potrebbero anche vendere la produzione vegetale in esubero per contribuire a
sfamare altre persone.
Laddove ci sono enormi distese di monocolture, si riducono
l’agricoltura di prossimità e di sussistenza.
Un esempio sul quale riflettere può essere quello della Costa
d’Avorio. All’inizio degli anni Settanta si percepiva un benessere
generalizzato: tutti i bambini andavano a scuola, la fame non esisteva e
l’economia era basata su caffè, cacao, caucciù e legname. Poi, negli anni
Novanta, è arrivata la guerra tra il Nord e il Sud. E allora le comunicazioni,
le esportazioni e il commercio si sono interrotti ed è arrivata la fame; i
bambini morivano, non c’era da mangiare, si era rotto un equilibrio fragile che
si basava sulla resa economica di monocolture che però non producevano alimenti
commestibili. È questo ciò su cui occorre riflettere per cambiare paradigma.
Ci sono ampie aree in Africa dove la terra serve per produrre
foraggio per gli animali, quindi è evidente che il danno generato dal consumo
di carne è ancora più grave dell’impatto negativo che la bistecca può avere sul
nostro intestino.
martedì 9 luglio 2024
CIBO E SALUTE. Manuale di RESISTENZA ALIMENTARE
Pubblico, in un breve ciclo di post, alcuni articoli estratti da questo libro, nel quale si affrontano i rischi che andiamo incontro se continuiamo a perseguire un'alimentazione sbagliata e quanto danno ancora arrecheremo all'ambiente.
Nell'ultimo post sarà visibile il link per la lettura, nella versione italiana, del Manifesto "Food for Healt"
Oggi viviamo una situazione di assoluta emergenza planetaria,
i suoli sono contaminati da sostanze chimiche, la biodiversità ha subito e sta
subendo una devastazione senza precedenti, la produzione del cibo risponde a
logiche economiche, industriali e di sfruttamento. Tutto ciò rappresenta
evidentemente una grande minaccia per il futuro del nostro pianeta e degli
esseri umani. Occorre allora individuare e perseguire la via per garantire il
benessere della terra, la salubrità del cibo, l’utilizzo sostenibile delle
risorse e il rispetto della biodiversità. La salute dell’uomo verrà di
conseguenza.
Ciò di cui abbiamo tutti bisogno su questo pianeta è una
transizione agro ecologica, dove per agroecologia è da intendersi il modello,
sperimentato in India, il mio paese natale, che applica, sì, tecniche e sistemi
di colture basati su principi ecologici nel rispetto dell’ambiente, ma che è
anche una visione della vita, basata sul concetto di integrazione tra il genere
umano e la natura.
La civiltà indiana si è evoluta e si è sostenuta per migliaia
di anni ponendo al centro della sua agricoltura e del suo sistema sanitario la
salute, la felicità e il benessere della Terra, di tutti i viventi e di tutte
le persone.
Il motto Sarve bhavantu sukhinali, cioè “possano tutti
i viventi essere felici”, è la nostra filosofia e l’obiettivo che guida tutte
le scienze, le tecnologie e le conoscenze. La scienza vera si basa sul
riconoscimento delle interconnessioni e delle interrelazioni fra gli esseri
umani e la natura, fra organismi diversi e all’interno di tutti i sistemi
viventi, compreso il corpo umano. In Oriente questo approccio ha favorito lo
sviluppo di una scienza ecologica e sistemica, non frammentata e riduzionista
come in Occidente, benché anche in India abbia preso piede negli ultimi decenni
l’approccio meccanicistico più occidentale, generando contraddizioni e non
pochi problemi.
Per la cultura indiana, le tecnologie sono strumenti. E gli
strumenti devono essere giudicati secondo criteri etici, sociali ed ecologici;
strumenti e tecnologie non sono mai stati considerati autoreferenziali, bensì
giudicati nel contesto del loro contributo al benessere di tutti.
In India, le scienze ecologiche dell’agricoltura, del cibo e
della salute si sono evolute come sistemi avanzati di conoscenza per migliorare
il benessere collettivo.
I doni dell’India per la salute del mondo sono due scienze
che si possono definire sistemiche: quella dell’agricoltura ecologica-biologica
e quella dell’ayurveda intesa come scienza della nutrizione più avanzata,
basata su cinquemila anni di tradizioni di cui si è dimostrata la salubrità.
venerdì 6 luglio 2018
Rimarrà aperta fino al 22 luglio nelle sale di Palazzo Strozzi a Firenze, la mostra ideata da Luca Massimo Barbero dal titolo: Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano.
martedì 22 maggio 2018
L'Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio
giovedì 9 novembre 2017
domenica 5 novembre 2017
**Escher. Oltre il possibile**
venerdì 22 settembre 2017
Francesco Rustici detto Il Rustichino, caravaggesco gentile e il naturalismo a Siena
mercoledì 12 luglio 2017
Il buon secolo della pittura senese. Dalla maniera moderna al lume caravaggesco.
giovedì 23 marzo 2017
La centralità della tradizione nelle opere di Rodolfo Meli alla Galleria d'arte Moderna di Arezzo
mercoledì 15 febbraio 2017
giovedì 26 gennaio 2017
Nuovo Astrattismo opere di Angelo Rinaldi a cura di Barbara Rossi
sabato 23 luglio 2016
Una lettura del Colle del Pionta attraverso i manoscritti di epoca medievale
A sx una cartapecora del Messale del Pionta f.62r Biblioteca Apostolica Vaticana.
A dx una cartapecora del manoscritto 363.III.3a Biblioteca della Città di Arezzo.
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sabato 4 giugno 2016
Riflessioni intorno alla mostra: Piero della Francesca. Indagine su un mito. Forlì
lunedì 21 marzo 2016
I Tarocchi Visconti - Sforza e i Tarocchi Cary-Yale
In occasione della mostra: "Anime e Tarocchi" dell'artista Massimo Biondi presso l'Atrio d'Onore della Provincia di Arezzo, dal 1 al 18 aprile con VERNISSAGE IL 2 APRILE IN CONCOMITANZA CON LA FIERA ANTIQUARIA.
Vorrei segnalare questo articolo inerente agli antichi mazzi di Tarocchi ancora esistenti.
I Tarocchi Visconte di Modrone o detti Cary-Yale (poiché conservati presso la Biblioteca dell’Università di Yale, U.S.A) sono un gruppo di 67 carte, dipinte a mano e ricoperte da una lamina d’oro finemente lavorata a bulino. Emblemi della famiglia Visconti come: la corona con i rami di alloro e di palma, i motti A bon droyt (“a buon diritto”) e Phote mante (cioè il faut mantenir, “bisogna mantenere”) sono impressi consequenzialmente su ciascuna carta. Come nota lo storico Giordano Berti, tutte le carte di Denari portano incisa ora l'una, ora l'altra faccia del fiorino d'oro fatto coniare dal duca Filippo Maria Visconti nel 1442. Il fiorino restò in uso fino al 1447, quando il duca morì e il governo di Milano passò alla Repubblica Ambrosiana. In quello stesso anno fu coniata una nuova moneta, l'ambrosino d'oro, utilizzato fino al 1450. Dunque, l'epoca di realizzazione dei Tarocchi di Yale è certa: tra il 1442 e il 1447. La realizzazione pittorica, in base all'antica testimonianza di Pier Candido Decembrio, biografo del duca, andrebbe attribuita a Michelino da Besozzo. Merita una segnalazione la carta degli Amanti, dove viene raffigurato un baldacchino con gli stemmi dei Visconti e dei Savoia, forse allusione alle seconde nozze di Filippo Maria Visconti con Maria di Savoia, nel 1428.
giovedì 17 marzo 2016
******I TAROCCHI DI SOLA - BUSCA *********
In occasione della mostra dell’artista Massimo Biondi intitolata: Anime e Tarocchi presso l’Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo (1-18 aprile 2016) con vernissage il 2 aprile, vorrei parlare, attraverso un paio di articoli, su quella che è la storia, a mio avviso affascinante, dei tarocchi. In questo primo articolo ho raccolto una serie di appunti riguardo ad un mazzo di carte recentemente acquistato dalla Pinacoteca di Brera.
venerdì 22 gennaio 2016
Metafisica e avanguardie, Giorgio de Chirico e l'arte
Manifesto dell’associazione Navdanya International. Per una resistenza alimentare e agricola
Il link che segue è il Manifesto diffuso dall’associazione Navdanya International, per una resistenza alimentare e agricola che parta dal ba...
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Intervista semi seria allo scrittore che ha fatto scalpore nelle librerie aretine! Perché ti sei deciso a scrivere questo tip...
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Secondo articolo inerente al libro: Cibo e Salute Dottor Franco Berrino, già direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Corretti...
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