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giovedì 21 novembre 2024

 L'IPOCRISIA DEL SISTEMA. "UNA TRAGICOMMEDIA"

Ancora una volta ho il piacere di prendere un caffè con la prof.ssa Morra e in questa occasione mi informa dei suoi studi pubblicati sul suo nuovo libro.


Buongiorno, sono la prof.ssa Cristina Morra e sto prendendo il caffè con la carissima Barbara Rossi. In questa occasione parleremo del mio ultimo libro intitolato “L'Ipocrisia del Sistema” sottotitolo “Una tragicommedia” edito da Letizia Arezzo Aprile 2024.


È una sorta di pamphlet in cui denuncio i mali del mondo, anzi la pazzia globalizzata odierna. Il libro, anche se è piccolo, si compone di tre parti: la prima parte, che si svolge in maniera un po' scherzosa e anche un po' arrabbiata, è una denuncia sulle sciocchezze in cui siamo immersi, soprattutto le bugie e l'ipocrisia; nella seconda parte, cito giornalisti, storici, ambientalisti e studiosi che sostengono le cose che affermo; nella terza parte, analizzo il pensiero di Papa Bergoglio sulle proposte di speranza per correggere il sistema.


Nella copertina del libro abbiamo inserito dei fumetti dove, entro delle nuvolette, indico brevi frasi che si riferiscono al comportamento della gente odierna, come “viva i soldi”, “bella vita” e “falso impegno”, poi “fake news” e bugie continue: una propaganda martellante dei politici di tutti i colori, che descrivo anche nella prima parte del libro. I dibattiti televisivi sono incredibili. Questo “piccolo libro” è una mia deliberata denuncia ma anche una speranza, affinché la società si dia da fare per cambiare l’ordine della realtà in cui è caduto il mondo odierno, in modo da non appiattirsi nella disillusione e nella sfiducia.  

sabato 13 luglio 2024

Solo il cibo vero è salute

 Secondo articolo inerente al libro: Cibo e Salute 

Dottor Franco Berrino, già direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Correttiva dell’Istituto dei Tumori di Milano e presidente dell’associazione La Grande Via  


 

Gli allevamenti intensivi, le monocolture e l’impatto sul Pianeta

Oggi, comunque, il problema principale legato alla carne rossa è il danno che gli allevamenti intensivi causano al pianeta e all’ecosistema. Questo tipo di produzione è una componente importante dell’effetto serra, dell’inquinamento del suolo e del consumo di acqua. Inoltre, è un fattore estremamente impattante sul problema della fame del mondo, perché per produrre una caloria di carne si consumano 10-15 calorie in cibo vegetale, che potrebbero essere consumate dagli esseri umani. Oggi i bovini, ad esempio, non si cibano più di erba, che non è un alimento adatto all’uomo, ma consumano invece fondamentalmente cereali e legumi, cioè mais e soia, che potrebbero sfamare intere popolazioni. L’allevamento intensivo è quindi energivoro, consuma materie prime preziose e la resa non compensa quanto consumato; è dunque un sistema perdente, profondamente svantaggioso e distruttivo.

Non solo. La iper produzione di carne danneggia le popolazioni povere, alle quali viene sottratta la terra coltivabile per fare spazio ai grandi allevamenti, che hanno bisogno di ampie estensioni di terreno, e alle monocolture che poi andranno a sfamare quegli animali. A rimetterci sono i contadini, che invece potrebbero vivere di ciò che la terra produce e potrebbero anche vendere la produzione vegetale in esubero per contribuire a sfamare altre persone.

Laddove ci sono enormi distese di monocolture, si riducono l’agricoltura di prossimità e di sussistenza.

Un esempio sul quale riflettere può essere quello della Costa d’Avorio. All’inizio degli anni Settanta si percepiva un benessere generalizzato: tutti i bambini andavano a scuola, la fame non esisteva e l’economia era basata su caffè, cacao, caucciù e legname. Poi, negli anni Novanta, è arrivata la guerra tra il Nord e il Sud. E allora le comunicazioni, le esportazioni e il commercio si sono interrotti ed è arrivata la fame; i bambini morivano, non c’era da mangiare, si era rotto un equilibrio fragile che si basava sulla resa economica di monocolture che però non producevano alimenti commestibili. È questo ciò su cui occorre riflettere per cambiare paradigma.

Ci sono ampie aree in Africa dove la terra serve per produrre foraggio per gli animali, quindi è evidente che il danno generato dal consumo di carne è ancora più grave dell’impatto negativo che la bistecca può avere sul nostro intestino.

martedì 9 luglio 2024

CIBO E SALUTE. Manuale di RESISTENZA ALIMENTARE

Pubblico, in un breve ciclo di post, alcuni articoli estratti da questo libro, nel quale si affrontano i rischi che andiamo incontro se continuiamo a perseguire un'alimentazione sbagliata e quanto danno ancora arrecheremo all'ambiente. 

Nell'ultimo post sarà visibile il link per la lettura, nella versione italiana, del Manifesto "Food for Healt"



Vandana Shiva, fondatrice e presidente di Navdanya International

 

Oggi viviamo una situazione di assoluta emergenza planetaria, i suoli sono contaminati da sostanze chimiche, la biodiversità ha subito e sta subendo una devastazione senza precedenti, la produzione del cibo risponde a logiche economiche, industriali e di sfruttamento. Tutto ciò rappresenta evidentemente una grande minaccia per il futuro del nostro pianeta e degli esseri umani. Occorre allora individuare e perseguire la via per garantire il benessere della terra, la salubrità del cibo, l’utilizzo sostenibile delle risorse e il rispetto della biodiversità. La salute dell’uomo verrà di conseguenza.

Ciò di cui abbiamo tutti bisogno su questo pianeta è una transizione agro ecologica, dove per agroecologia è da intendersi il modello, sperimentato in India, il mio paese natale, che applica, sì, tecniche e sistemi di colture basati su principi ecologici nel rispetto dell’ambiente, ma che è anche una visione della vita, basata sul concetto di integrazione tra il genere umano e la natura.

La civiltà indiana si è evoluta e si è sostenuta per migliaia di anni ponendo al centro della sua agricoltura e del suo sistema sanitario la salute, la felicità e il benessere della Terra, di tutti i viventi e di tutte le persone.

Il motto Sarve bhavantu sukhinali, cioè “possano tutti i viventi essere felici”, è la nostra filosofia e l’obiettivo che guida tutte le scienze, le tecnologie e le conoscenze. La scienza vera si basa sul riconoscimento delle interconnessioni e delle interrelazioni fra gli esseri umani e la natura, fra organismi diversi e all’interno di tutti i sistemi viventi, compreso il corpo umano. In Oriente questo approccio ha favorito lo sviluppo di una scienza ecologica e sistemica, non frammentata e riduzionista come in Occidente, benché anche in India abbia preso piede negli ultimi decenni l’approccio meccanicistico più occidentale, generando contraddizioni e non pochi problemi.

Per la cultura indiana, le tecnologie sono strumenti. E gli strumenti devono essere giudicati secondo criteri etici, sociali ed ecologici; strumenti e tecnologie non sono mai stati considerati autoreferenziali, bensì giudicati nel contesto del loro contributo al benessere di tutti.

In India, le scienze ecologiche dell’agricoltura, del cibo e della salute si sono evolute come sistemi avanzati di conoscenza per migliorare il benessere collettivo.

I doni dell’India per la salute del mondo sono due scienze che si possono definire sistemiche: quella dell’agricoltura ecologica-biologica e quella dell’ayurveda intesa come scienza della nutrizione più avanzata, basata su cinquemila anni di tradizioni di cui si è dimostrata la salubrità.

lunedì 3 luglio 2023

Il MONDO... secondo CRISTINA. Immagini, riflessioni ed emozioni di una geografa.

La recensione del nuovo libro della prof.ssa Cristina Morra, oltre a farci conoscere brevemente il contenuto del suo nuovo libro, è anche rivolta a tutti gli studenti ai quali insegno, visto che può essere una breve lezione su alcuni degli argomenti affrontati nel corso dell'anno scolastico. 
Buona lettura miei cari…



Che cosa è la geografia

Secondo alcuni la geografia è una materia noiosa che costringe a imparare nomi di monti, fiumi e città a memoria e invece niente di più sbagliato. Perché la geografia è una scienza e dal punto di vista dell’insegnamento scolastico è una disciplina fondamentale. Tanto che il grande filosofo della fine del ‘700 Emmanuel Kant, la descrisse come una scienza per la vita.

La geografia serve a conoscere il mondo che ci circonda, studia gli aspetti naturali e quelli trasformati dall’uomo sulla superficie terrestre. Cerca così di capire il luogo e l’origine dei fenomeni, come siano legati fra di loro e gli eventuali sbocchi, rendendo però la geografia una materia complessa e difficile, perché chiede di collegare le cose, sottoponendo lo studioso ad un ragionamento e non solo alla fase della mera memorizzazione.  

giovedì 31 ottobre 2019

Cittadini liberi e consumatori consapevoli nel mondo globalizzato. Un caffè con la Prof.ssa Cristina Morra



Alla luce delle nuove tematiche che il mondo sta affrontando. 
Ho ritenuto interessante recensire il libro della Prof.ssa Cristina Morra inerente a tali problematiche.


Il testo è stato segnalato, per la saggistica, al Premio Internazionale TULLIOLA – 2009 -


Giovedì 7 novembre 2019 alle ore 18.00 ad Arezzo 

presso Verde ACQUA BY POUREAU, via Lorenzetti  64/66 

TAVOLA ROTONDA. Incontro con la Prof.ssa Cristina Morra, geografa, autrice del libro

Interverranno:

Dott.ssa Barbara Rossi, moderatrice, storica dell'arte e curatrice di eventi 

Dott.ssa Maria Letizia Puzzella, economista, gestore   de L'ALVEARE GIOTTO di Arezzo








mercoledì 13 dicembre 2017

L' AGRICOLTURA NEL MONDO. Un caffè con la Prof.ssa Cristina Morra

In occasione del Terra Madre Day da poco festeggiato da Slow Food ho ritenuto interessante  recensire il libro della prof. Cristina Morra inerente a tali argomenti.  



Questo libro si trova presso l’editore Letizia di Arezzo in via Filzi e nelle principali librerie cittadine


Titolo: l'agricoltura nel mondo dai paesaggi tradizionali all'attuale geografia della sazietà fame e sete.
Il titolo porta ad un'analisi degli aspetti essenziali storico-geografici delle attività tradizionali agro-pastorali con la conseguente loro trasformazione nelle moderne produzioni dell'agricoltura industrializzata e dell'allevamento: questo per spiegare anche l’aumento del costo del cibo, con la conseguente riduzione della capacità di acquisto delle popolazioni povere.

sabato 19 luglio 2014

Festeggiamenti per il centenario del grande ciclista Gino Bartali (1914 - 2000)




Si sono svolti giovedì 17 luglio una serie d'iniziative per il centenario del grande campione Gino Bartali. Tra i tanti appuntamenti la Fondazione Gino Bartali Onlus attraverso il suo presidente Andrea Bartali ha preso parte alla presentazione del libro di Oliviero Beha "Un cuore in fuga". 



La tavola rotonda svoltasi all'interno di Palazzo Vecchio, nella splendida cornice affrescata della Sala degli Elementi, ha visto la partecipazione, oltre che dell'autore, del sindaco Dario Nardella, del rabbino capo di Firenze Joseph Levi e del moderatore Franco De Felice, caporedattore Tgr Rai Toscana. 



Nell'occasione la Fondazione oltre a ricordare la mostra (in chiusura in questi giorni) allestita nello spazio espositivo e commerciale di Montecatini Terme: Mémorial de la shoah. Sport, sportivi e giochi olimpici nell'Europa in guerra (1936-1948) e la mission per cui è nata, ha presentato, nella persona della storica dell'arte Barbara Rossi, la litografia (con tiratura limitata) e la relativa maglietta pensata e disegnata dall'artista cesenate Adriano Maraldi in occasione del centenario. 









Leggi i quotidiani online











martedì 21 maggio 2013

Bolle di Favola scritto da Barbara Boschi illustrazioni di Adriano Maraldi





 COMUNICATO STAMPA


Il 27 maggio presso il Teatro Comunale Città di Castiglion Fiorentino sarà presentato il volume per bambini intitolato Bolle di favola, Edizioni BUK, il libro che ha una postfazione di Livio Sossi Docente di Storia e Letteratura per l'infanzia all'Università degli Studi di Udine e all'Università del Litorale di Capodistria (Slovenia) è stato scritto da Barbara Boschi laureata in "Teatro e psicopedagogia" all'Université Paris V che completa con un Master in "Tecniche di comunicazione" ha pubblicato articoli, recensioni per riviste d'Arte e Spettacolo in Italia e in Francia. Da corredo al racconto le opere dell'artista cesenate Adriano Maraldi che illustra con un tocco raffinato di colori i vari passaggi della storia. Per l'occasione all'interno del teatro saranno allestite le tavole, dove i bambini delle scuole elementari, con l'aiuto del maestro Maraldi potranno spaziare la loro fantasia nella leggerezza delle bolle dove appunto compaiono i numerosi personaggi delle fiabe da Capitan Uncino, la Regina-Strega, Biancaneve, Mowgli e l'intramontabile Cappuccetto Rosso. Campiture di colore vivace in accordo con quanto l'artista ha metabolizzato lungo il percorso della sua esperienza lavorativa. Collezionista infaticabile di trenini Maraldi concentra la sua ricerca dal 1983 sul concetto della riproduzione del colore tramite la video - art e per la regia di Jean-Francois Reveillard, compone il video intitolato Objets libres seguito da Tracce di un uomo alla deriva operando una trasformazione dell'immagine in oggetto fluttuante. Uomo del mare e artigiano della materia come si ama autodefinirsi, si percepiscono nell'impianto compositivo delle opere esposte, una sintesi dei vari elementi, concetti e simboli che elabora periodicamente nelle sue personali artistiche dal richiamo al mare, al viaggio, al Jazz fino ad arrivare a un Pinocchio trasognato metafora della Bugia del Novecento. Infaticabile artista Maraldi con la sua fantasia è uno spettatore di se stesso che ancora una volta cerca di porre la sua arte al servizio delle nuove generazioni.

sabato 23 febbraio 2013

** Parlami d'Amore. Sotto la pioggia ... un giorno.** __________Un romanzo di Leonardo Bloise______

In compagnia dell'autore, seduti in un caffè del centro, proviamo a parlare d'Amore
  
Ma chi è prima di tutto Leonardo Bloise?

Come è riportato nella copertina è un pittore, poeta, scrittore, soprannominato Leonblas, socio della prestigiosa Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze, approda al romanzo dopo aver sperimentato le vie complesse della poesia. Come poeta appare infatti nella "Antologia Letteraria" del Premio Internazionale città di La Spezia - 19° Edizione del 1997, e nel dicembre del 2003 pubblica per le Edizioni Helicon una silloge dal titolo "Le voci dell'Elicona". Nel 2004 è invece presente nel "Dizionario ragionato degli scrittori del '900" di Rodolfo Tommasi, Edizioni Helicon. Di Leonblas, Tommasi scrive: «...dotato di una scrittura che unisce in sé lo spirito classico di una sempre viva e atemporale mediterraneità con l'essenza di una parola scabra di ascendenza toscana...»












giovedì 18 ottobre 2012

IL PIANETA SQUILIBRATO un caffè dolce amaro con la Prof.ssa Cristina Morra



« Pour un observateur parfaitement clairvoyant, et qui regarderait depuis longtemps, de très haut, la Terre, notre planète apparaîtrait d'abord bleue de l'oxygène qui l'entoure; puis verte de la végétation qui la recouvre; puis lumineuse - toujours plus lumineuse - de la Pensée qui s'intensifie à sa surface; mais aussi sombre - toujours plus sombre - d'une souffrance qui croit en quantité et en acuité au même rythme que monte la Conscience, au cours des Ages ».
 
Pierre Teilhard De Chardin  
http://www.teilhard.org/
 
 
Il libro si apre con un tributo al pensiero di Pierre Teilhard De Chardin (1881-1955). Immaginando un osservatore che dallo spazio plani sul pianeta e a poco poco avvicinandosi alla terra riesca a vedere il bello e il brutto dove il primo è identificato nel pensiero dell’uomo: nella sua razionalità e nella sua capacità organizzativa e il secondo descritto come tante ombre, si affrontano quelli che sono i problemi della terra e che solo le generazioni attuali e future possono risolvere.

 
 
Dalla copertina del libro oltre al titolo si evincono due caratteri particolari, il sottotitolo in cui è riportato il tema: “L'alterazione della natura e l’ingiustizia socio-economica” e la parola “geovisione” con il nome dell’autrice, perché questa dicitura?

 
E’ stata voluta poiché rifletto su più contenuti e quindi ho dovuto abbracciare più discipline: dalla geografia ambientale a quella politica e socio-economica fino a spingermi nell’approfondimento di una serie di tematiche di grande attualità. Temi che si riassumono nei mali che affliggono da tempo il mondo, con la speranza che la società trovi la volontà di cambiare il sistema consumistico del mercato che è all’origine degli squilibri.


Per il tema trattato questo libro può rappresentare una sorta di evoluzione con la precedente pubblicazione? Mi riferisco a Globalizzati, ma liberi e sviluppati? Le ricadute della globalizzazione odierna sugli squilibri planetari nel campo dello sviluppo e dell’ambiente e le possibili soluzioni. Letizia Editore (2006)

Sì, effettivamente è un ampliamento della precedente pubblicazione, infatti, nella prefazione scrivo chiaramente che a oltre un decennio dall’inizio del XXI secolo a questo nuovo millennio l’umanità è a un bivio, o prosegue sulla vecchia strada, iniziata come ho indicato nel primo libro e quindi intrapresa con la 1° Rivoluzione Industriale e sfociata nel consumismo occidentale, che porta a una rapina delle risorse e a forti squilibri nello sviluppo dei popoli, oppure si prende atto che l’odierno sistema è squilibrato sia sul piano ambientale sia socio-economico cercando nuove vie da percorrere in luogo di una globalizzazione della solidarietà e a un sistema di controllo dei poteri forti del mondo.

martedì 20 marzo 2012

FACCIO I SOLDI E DOPO NON DEVO SCAPPARE


  Intervista semi seria allo scrittore che ha fatto scalpore nelle librerie aretine!

Perché ti sei deciso a scrivere questo tipo di libro?

In realtà questo libro è un sottoprodotto della mia vita così mi piace definirlo. Nel senso che ho avuto la fortuna in trent’anni di attività professionale abbastanza variegata e multiforme di incontrare tante persone: imprenditori, professionisti, alcuni di successo e altri di minor successo e ho avuto modo di riscontrare indistintamente che tutti quelli che avevano avuto nella loro vita successo erano padroni di un certo tipo di approccio, ai fatti e alle circostanze della vita, mentre gli altri che non avevano avuto successo non possedevano questo tipo di approccio. Cerco di spiegarmi, fino a questo momento non ho trovato alcuna persona che abbia ottenuto risultati discreti e che fosse una persona: ansiosa, spaventata, depressa, triste, preoccupata, che non avesse creatività e che non avesse impegno. E’ anche vero che questo stato di fatto non porta alla certezza dei risultati perché, come tutti ben sappiamo, entrano in gioco fattori imponderabili che sono il caso e la fortuna e su questi ultimi ben poco possiamo fare.

A chi si rivolge questo libro e qual è il target dei lettori?

Chiaramente il tema economico viene dalla mia formazione professionale ma se lo guardiamo da vicino, coinvolge un po’ tutte le fasce di lettori che, applicando delle semplici regole ad un chiaro stile di vita, vi trovano immancabilmente delle utilissime opportunità. Credo che approcciarsi alla vita quotidiana di ognuno di noi con un sorriso, con impegno, con coraggio e senza timori porti inevitabilmente ottimi risultati e questo non solo dal punto di vista lavorativo.

Quali sono le regole base per ottimizzare la qualità economica della vita di un risparmiatore?

Esistono delle piccole e semplici regole che, consentitemi la battuta, sono quelle della nonna, nel senso che, per prima cosa non dobbiamo spendere più di quello che si guadagna ma anzi dobbiamo accantonare una parte del proprio reddito, questo perché non dobbiamo compiere il passo più lungo della gamba e perché seconda cosa, i debiti vanno fatti solo per gli investimenti, in quanto i debiti li paghiamo noi con i nostri soldi e anche se accendiamo un mutuo in banca, prima o poi arriverà il giorno che lo dobbiamo estinguere. Quindi sono regole banali dettate dal buon senso che ruotano su di un concetto fondamentale e che se tutti noi utilizzassimo porterebbero sicuramente degli ottimi risultati che non ci impedirebbero di guardare al futuro e soprattutto di non fare investimenti. I debiti intendiamoci non sono di per se stessi pericolosi se vengono fatti per investimenti, al contrario diventano preoccupanti se li tramutiamo nelle cosiddette spese correnti relative alla quotidianità del soggetto.

Permettimi di ironizzare sulla famosa “vacanza” che citi nel libro

Non c’è nulla di male se i denari sono spesi per una vacanza diventa una tragedia se una persona si indebita per andare in vacanza!

sabato 17 settembre 2011

Aung San Suu Kyi e la legittimità ritrovata

Nel numero di agosto 2011 il National Geographic ha riportato un articolo scritto da Brook Larmer sulla condizione del Myanmar, di cui recentemente ho dedicato l'intervista alla professoressa Cristina Morra, in occasione della pubblicazione del suo libro ad Arezzo. Oltre ad aggiornarvi e a dare un quadro più completo sulla storia di questo popolo, postandovi alcune considerazioni dell'autore, vi ricordo le date passate e presenti della presentazione del libro:

Emozioni visive dalla Birmania di Cristina Morra
Immagini di un viaggio in Myanmar un paese bello e sfortunato

21 luglio             Bagni Paolieri di Quercianella (costa degli etruschi) Livorno
29 settembre     Spazio  MONDOLIBRI   Via G.A. Papio, 10   Salerno
26 novembre     Libreria  INTERNAZIONALE  Via Scarlatti, 46  Napoli

Myanmar, nel paese delle ombre

Il Myanmar è un paese pieno di ombre, un luogo in cui anche la domanda più innocente può apparire carica di intenzioni segrete. Per quasi tutta la metà del secolo scorso, questa nazione di quasi 50 milioni di abitanti, in maggioranza buddhisti, è stata plasmata dal potere - e dalla paranoia - dei suoi leader militari. Il Tatmadaw, l'esercito, è stata l'unica istituzione capace di imporre la sua autorità su un paese che, dopo aver ottenuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna, appariva diviso. Ci è riuscito, in parte, costringendo il Myanmar in un terribile isolamento, dal quale solo adesso il paese sta cominciando a emergere.
L'isolamento, aggravato da vent'anni di sanzioni economiche dell'Occidente, ha forse preservato l'immagine nostalgica di un paese congelato nel tempo, con i laghi avvolti nella nebbia, gli antichi templi e la mescolanza di culture tradizionali ancora non contaminate dal mondo moderno. Ma ha anche contribuito ad accelerare il declino di quello che una volta era delimitato "gioiello dell'Asia". Il sistema sanitario e quello scolastico sono stati distrutti, mentre le forze armate - che contano circa 400 mila soldati - prosciugano quasi un quarto del bilancio nazionale.
Come purtroppo è noto, la repressione brutale delle ribellioni etniche e dell'opposizione civile da parte del Tatmadaw  ha fatto diventare l'ex Birmania un paese emarginato, una condizione da cui adesso sembra ansioso di uscire.

mercoledì 22 giugno 2011

Un caffè con la professoressa Cristina Morra

Qualche giorno fa ho avuto il piacere di intervistare la Prof.ssa Cristina Morra, apprezzata geografa aretina, in occasione del suo libro di prossima uscita.
La fluidità discorsiva con cui mi ha esposto il viaggio mi ha fatto optare in sede di trascrizione, ad inserire poche domande, per una lettura amichevole e di facile comprensione.






Emozioni  visive dalla Birmania di Cristina Morra

Immagini di un viaggio in Myanmar un paese bello e sfortunato


Ma come mai questo titolo emozioni visive dalla Birmania?

E’ un libro di foto, ma non è un itinerario fotografico, ne un testo di filosofia, ne di storia dell’arte ne tantomeno un itinerario turistico, la dice lunga il titolo “Emozioni visive…”, perché lo scopo di questo testo è destare nel pubblico delle sensazioni e delle emozioni guardando le immagini scattate durante il viaggio fatto nel novembre 2009 in questo splendido paese, che definisco bello e sfortunato.
Bello perché, al di là tecnicamente di come siano riuscite le foto, si capisce la bellezza della natura, del paesaggio, dell’umanità soprattutto dei bambini e dei contadini della Birmania, ma si comprende anche la bellezza dell’arte, la bellezza dei templi, la bellezza del contesto in generale, però sfortunato.
Sfortunato perché sappiamo tutti che è sotto una terribile dittatura militare che non molla il potere.
Proprio questo argomento verrà ampiamente discusso nel dibattito che si aprirà alla presentazione del libro con il collega e geografo professor Paolo Sisti. Al di là della sua relazione, parleremo dei tentativi che sono stati fatti per riuscire a sbloccare questa situazione, ad esempio alla popolazione birmana erano state promesse delle libere elezioni per questa primavera, ma sembra che la cosa non sia per niente risolta.

 L'IPOCRISIA DEL SISTEMA. "UNA TRAGICOMMEDIA" Ancora una volta ho il piacere di prendere un caffè con la prof.ssa Morra e in q...