« Pour un
observateur parfaitement clairvoyant, et qui regarderait depuis longtemps, de
très haut, la Terre, notre planète apparaîtrait d'abord bleue de l'oxygène
qui l'entoure; puis verte de la végétation qui la recouvre; puis lumineuse - toujours plus lumineuse -
de la Pensée qui s'intensifie à sa surface; mais aussi sombre - toujours plus sombre - d'une souffrance qui
croit en quantité et en acuité au même rythme que monte la
Conscience, au cours des Ages ».
Pierre Teilhard De
Chardin
http://www.teilhard.org/
Il libro si apre con un tributo al pensiero di Pierre
Teilhard De Chardin (1881-1955). Immaginando un osservatore che dallo spazio
plani sul pianeta e a poco poco avvicinandosi alla terra riesca a vedere il
bello e il brutto dove il primo è identificato nel pensiero dell’uomo: nella
sua razionalità e nella sua capacità organizzativa e il secondo descritto come
tante ombre, si affrontano quelli che sono i problemi della terra e che solo le
generazioni attuali e future possono risolvere.
Dalla copertina del libro oltre al titolo si evincono
due caratteri particolari, il sottotitolo in cui è riportato il tema: “L'alterazione della natura e l’ingiustizia
socio-economica” e la parola “geovisione”
con il nome dell’autrice, perché questa dicitura?
E’ stata voluta poiché rifletto su più contenuti e quindi ho
dovuto abbracciare più discipline: dalla geografia ambientale a quella politica
e socio-economica fino a spingermi nell’approfondimento di una serie di
tematiche di grande attualità. Temi che si riassumono nei mali che affliggono
da tempo il mondo, con la speranza che la società trovi la volontà di cambiare
il sistema consumistico del mercato che è all’origine degli squilibri.
Per il tema trattato questo libro può
rappresentare una sorta di evoluzione con la precedente pubblicazione? Mi
riferisco a Globalizzati, ma liberi e
sviluppati? Le ricadute della
globalizzazione odierna sugli squilibri planetari nel campo dello sviluppo e
dell’ambiente e le possibili soluzioni. Letizia Editore (2006)
Sì, effettivamente è un ampliamento della precedente
pubblicazione, infatti, nella prefazione scrivo chiaramente che a oltre un
decennio dall’inizio del XXI secolo a questo nuovo millennio l’umanità è a un
bivio, o prosegue sulla vecchia strada, iniziata come ho indicato nel primo libro
e quindi intrapresa con la 1° Rivoluzione Industriale e sfociata nel consumismo
occidentale, che porta a una rapina delle risorse e a forti squilibri nello
sviluppo dei popoli, oppure si prende atto che l’odierno sistema è squilibrato
sia sul piano ambientale sia socio-economico cercando nuove vie da percorrere
in luogo di una globalizzazione della solidarietà e a un sistema di controllo
dei poteri forti del mondo.
Ho affrontato la globalizzazione nel capitolo introduttivo
perché è la cornice in cui si muove il mondo odierno; di seguito passo ad
analizzare gli aspetti che erano stati appena accennati nel testo precedente, poiché
affrontavo problemi prettamente politici, economici e istituzionali del mondo. Nel
libro il lettore trova un ampio capitolo che parla degli squilibri in campo
ambientale e dovuti certamente al modello economico. Mi soffermo anche a una
serie di considerazioni in merito alla buona volontà di tutti quei gruppi o
associazioni ambientaliste di trasformare il modo di sfruttamento delle risorse,
ma che a mio parere non può essere sufficiente se non possiamo tenere
sottocontrollo i poteri forti e se continuiamo a perseguire sempre lo stesso
modello. Questa seconda parte è quella in questo momento meno compresa dai mass
media perché sono strumentalizzati dai poteri forti e se pur la maggior parte
dei sociologi, dei geografi o degli economisti sono in linea con le mie
riflessioni, risultano perdenti oppure oscurati da altri senza scrupoli.
In tutto questo come si pone la Chiesa dal tuo
punto di vista?
C’è stato un Convegno a
Firenze sabato 13 ottobre, intitolato “Teologia
e potere” nel quale ho capito che finalmente c’è la volontà da parte delle
gerarchie cattoliche di assumersi una certa responsabilità prendendo atto di
questi problemi, non è un caso il testo della lettera Enciclica “Caritas in veritate…” di Papa Benedetto XVI,
dove parla delle analisi dette a suo tempo da noi geografi-economisti riguardo
a questo modello.
Quindi il cristianesimo non soltanto di base ma ora anche nel vertice gerarchico ne prende atto, cosa diversa se parliamo nei confronti della scuola superiore.
La scuola (dell’istruzione) in Italia potrebbe aiutare a presentare un certo tipo di studi?
Questi programmi dovevano essere introdotti e realizzati a
seguito della riforma della scuola ma poi alcune materie come diritto, economia
e geografia-economica non sono entrate e non è un caso, visto poi le scelte che
politica e Ministero dell’Istruzione hanno intrapreso in Italia verso una
scuola che non facesse penetrare tali problemi. Mi limito solo ad accennare
tali considerazioni poiché sono ben preparata sull’argomento avendo lavorato
nelle commissioni ministeriali per la Riforma (in cui credevo) e che invece ha
lasciato il tempo che trova...
Ripartiamo
dal libro dopo l’inquadramento della globalizzazione e dopo gli squilibri in
campo ambientale più sentiti dai cittadini comuni di tutto l’occidente, si
passa poi ad argomenti più generali.
Sì ad esempio affronto
le opinioni secondo le Nazioni Unite, i programmi al centro dei dibattiti
riguardano quello di passare da un progresso di crescita di tipo prettamente
economico, misurato da parametri economici, a quello umano e sociale, fino ad
arrivare al concetto di sviluppo umano e integrale di promozione dei popoli superando
quelle persone che abbiano superato
il problema di riempirsi la pancia, per arrivare a un discorso di
alfabetizzazione, di partecipazione democratica, di benessere sociale, psicologico
e intellettuale, che è l’obiettivo del nuovo millennio secondo le Nazioni Unite.
Programma già presentato nel 2002, nella Conferenza di Johannesburg, che sono
gli obiettivi del millennio ma che siamo molto lontani da raggiungerli.
Obiettivi che dovevano
portare alla riduzione ad almeno la metà, il problema della fame nel mondo, in
un periodo calcolato entro i primi dieci anni del XXI secolo, quindi arrivare
alla promozione sociale ed economica di alcuni Stati tamponando così la
violenza a causa delle correnti migratorie, ma siamo veramente lontani …
Vedo che il libro si articola con la lettura di grafici utili per la loro essenzialità e memorizzazione.
Scorrendo i principali
paragrafi per esempio, il libro è arricchito da schede e mappe concettuali, in
grado di far capire come gli squilibri in campo ambientale partono con il
concetto della nascita e della
sensibilità ecologica indicati dallo studio degli ecosistemi e geosistemi
ambientali, fino a passare ai vari tipi di inquinamento, per giungere poi a
quelle alterazioni globalizzate del sistema ecologico, come l’effetto serra e
quindi al Global Warming Potential, http://it.wikipedia.org/wiki/Global_Warming_Potential, il buco dell’ozono in via di
risoluzione, il problema della deforestazione, i rischi vulcanici e sismici, arrivando
allo smaltimento dei rifiuti ossia alle ecomafie.
L’altro capitolo riguarda i problemi
dello sviluppo. Passando in rassegna il cambiamento che la società attuale ha
nel concepire tale sviluppo, per arrivare a quel linguaggio pertinente della
geografia politico–economico, quindi alla classificazione dei Paesi nel mondo
secondo il livello dell’ISU o HDI (Indice di Sviluppo Umano), http://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di_sviluppo_umano che secondo le Nazioni Unite, da
oltre quindici anni non si basa più sul PIL (Prodotto Interno Lordo) e sui beni
di consumo ma tocca anche il livello di istruzione, della sanità, iniziando a
classificare le aree del mondo, da quelle dei paesi avanzati per poi passare a
quei paesi con uno sviluppo medio e infine a quelli purtroppo sottosviluppati.
Si circoscrive quindi a una mappatura del mondo estremamente variata e in costante
cambiamento.
Mi preme sottolineare un problema che
è appena accennato nel libro, e cioè che i Paesi emergenti, quelli che stanno
uscendo dalla crisi e che hanno acchiappato il treno della globalizzazione, estremamente
concorrenziali all’Europa, mi riferisco al New Mexico, Brasile e Cina, questi Paesi
(con un'elevata massa demografica) stanno replicando in maniera più intensiva gli
errori che ha fatto tempo addietro l’Occidente. Solo la Cina negli ultimissimi
tempi, sta iniziando a prendere atto dei problemi dell’inquinamento e a pensare
a nuove strade a proposito delle fonti alternative, ma siamo ancora molto
lontani, e su questo c’è un paragrafo specifico su i pro e i contro il
nucleare.
Il testo riassume come ho accennato
prima, anche il problema del boom demografico nei paesi più poveri e
dell’assetto urbano, da città esplosive localizzate nei Paesi del sud del mondo,
si va alla progressiva riduzione delle megalopoli nei paesi più avanzati, in
luogo di un decentramento residenziale, legato al superamento dei grandi
complessi industriali, collegato a un’aperta rivoluzione industriale possibile
anche nei piccoli centri. Se noi analizziamo invece certe aree dei Paesi in via
di sviluppo, troviamo ancora questi complessi urbani squilibrati al massimo,
tra le zone dei palazzi istituzionali e del ceto ricco verso le baraccopoli.
La chiusura del libro è una breve
rassegna di tutte le Conferenze delle Nazioni Unite in campo ambientale,
sociale, dei diritti umani, in particolare cito le ultime conferenze sul Global
Warming Potential.
Quindi il libro può essere concepito dal lettore, compreso quello occasionale, come una sorta di aggiornamento?
Il libro ha un intento didattico, quello di spiegare
facilmente con l’uso di parole specifiche e professionali, argomenti complessi
ma che sono attualissimi e che possono aiutare la persona già consapevole al di
là della comunicazione dei mass media, che cos’è appunto l’effetto serra, che
cos’è il buco dell’ozono, che cos’è l’inquinamento, quali ne sono le cause ecc.
ecc. Fino ad arrivare a un tema enorme come il problema dello sfruttamento e
l’esaurimento delle risorse minerarie ed energetiche, la ricerca di fonti
alternative che dovranno sostituire quelle energetiche inquinanti tradizionali.
L’aggiornamento su queste tematiche ha una valenza duplice: da un lato parliamo
dei contenuti indicati attraverso i Congressi Internazionali i quali negli
ultimi anni hanno messo a fuoco i problemi, rientrano a questo riguardo anche
certe iniziative soprattutto quelle nel campo energetico o nella prevenzione del
rischio sismico oppure del dissesto idrogeologico (che in Italia è in una
condizione terribile) focalizzando su che cosa si è fatto in certi Paesi e che
cosa andrebbe fatto.
L’ultimo capitolo è la qualità della vita e le proposte di
correttivo per un mondo migliore secondo gli Organismi Internazionali e qui c’è
un problema di ordine politico e giuridico. Purtroppo le Nazioni Unite non
hanno un potere sovranazionale ma soltanto quello di indicare o raccomandare
certe direttive attraverso quelle che potrebbero essere le linee guida e quindi
ritorna il problema politico - giuridico affinchè le Nazioni Unite dovrebbero essere
riformate assumendo poteri maggiori quando sono al tavolo delle trattative con tutti
gli Stati.
Il libro si chiude con alcune riflessioni e proposte riprese
da grandi personalità del passato e del presente che in una maniera molto più
incisiva e ristretta sostengono le affermazioni fin qui disquisite, fino ad
arrivare al messaggio di speranza che chiude il libro e che risale a tremila
anni fa con le parole del profeta Isaia.
Questo libro cade puntuale all’apertura di un
grande evento come il Salone del Gusto e Terra Madre a Torino dal 25 al 29
ottobre 2012, credo che alcuni argomenti che hai affrontato nel testo siano
sicuramente una prefazione a temi che saranno dibattuti in occasione del
Congresso.
Sì, come ti ho riferito alcune Associazioni e Organizzazioni
con i loro sforzi cercano di approfondire questi problemi, pensa per farti
capire l’importanza dell’argomento, che il prossimo anno, proprio su queste
tematiche ad Aqui Terme si svolgerà un concorso editoriale e la Casa Editrice Luca
Letizia ha già inviato una copia del libro.
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Ricordo che la presentazione del libro avverrà venerdì 19 ottobre
presso la Feltrinelli Point di via Cavour ad Arezzo alle ore 18.30.
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Il
30 ottobre alle ore 17.30 Cristina Morra sarà alla libreria L’Internazionale di
via Scarlatti 46 N, nel quartiere Vomero a Napoli