Domenico Beccafumi Discesa di Cristo al Limbo 1530 Pinacoteca Nazionale
Siena.
Il Beccafumi
appartiene alla pattuglia dei primi manieristi: Pontormo, Rosso e Parmigianino;
tutte queste forme di colore sulfureo sono tipiche di uno stile preciso entro
un modo alternativo di pittura artefatta. I bianchi trattati a sprazzi nei contorni
delle figure non derivano altro che dalle stampe nordiche di Albrecht Dürer. Un
saggio importante è quello di Erwin Panofsky "Il significato delle arti visive" nel quale lo storico si
diverte ad anteporre questo lavoro del Beccafumi, opera riconosciuta come una
delle strutture portanti del primo manierismo, con La discesa nel Limbo del
Bronzino. I personaggi del Beccafumi sono estremamente allungati, anche se per
certe forme assomigliano e sono debitrici alle figure serpentinate di
Michelangelo, Panofsky nota la non volontà dell'artista di scaglionare lo
spazio in maniera ragionevole. Il santo che appare da questa sorta di cratere
ci porta alla sensazione goticheggiante, le altre figure sono scalate senza
nessuna coerenza rispetto a quell'equilibrio ad esempio trovato ed elaborato da
Raffaello. Sono artisti di grande levatura pensiamo al Rosso Fiorentino con Mosè che difende le figlie di Jetro Firenze
Uffizi (1523) sono posture che ritornano così come il colore che corrode le
figure che pare essere così lancinante da sembrare sfaldarle.
Domenico Beccafumi 1530 Agnolo Bronzino 1552
L'articolo di
Panofsky mette in campo una serie di diversità alcune le analizza e altre no a noi
interessa come il nudo femminile alla destra gestito dal Beccafumi derivi in
realtà dalla Venere dei Medici (di Cnido) conservata agli Uffizi, dobbiamo
pensare che anche le fonti dell'antichità dal XV secolo si rimettono in gioco
attraverso gli studi condotti da Brunelleschi, Leonardo, l'Alberti ecc. s'inseriscono
con una forza dirompente nel tessuto figurativo italiano, nella fattispecie in
quello fiorentino, diventando ben presto un aspetto mai dismesso. Il problema è
a questo punto come s'intende l'antico! La Venere è la soluzione - risposta del
Beccafumi nei primi venti anni del Cinquecento, la statua non ha più nulla
della presenza classica per cui è regolata la struttura classica a un'altra
cosa, anche se allo stesso modo si nutre del passato adattando certe forme
sotto un nuovo stile personale.
Panofsky passa
così a confrontare un'altra discesa al limbo di una ventina di anni dopo.
Discesa di Cristo al Limbo di Agnolo Bronzino (1552) Museo di Santa Croce
(FI).
Come vediamo
la stessa figura femminile è presente nuovamente, le figure degli astanti s'infittiscono,
sono compresse e allo stesso tempo nell'evoluzione artistica si procede su
questa linea scelta dal Beccafumi, addirittura portando lo sfondo a non
esistere più visto che è tutto impegnato!
Il manierismo
secondo Panofsky è quel momento in cui gli artisti sia in pittura sia nella
lingua non vogliono più conciliare le due antinomie sorte nel contenitore del Rinascimento,
ma gli danno libero sfogo. Pensiamo all'Allegoria
dell'Immacolata Concezione di Giorgio Vasari Uffizi (1541) anche lì è un
impianto tutto impegnato non c'è profondità ma perchè l'artista non la vuole
ottenere a prescindere. Questo sostanzialmente per lo storico è la differenza
tra il grande Rinascimento e questa curva abbastanza eterogenea dei grandi
manieristi. E' bene ricordarci un passo famoso che se anche comunemente non può
essere il manifesto del Manierismo, ed è vero perchè è tutto calato in una situazione
che ovviamente non è questo, ma lo si deve anche sostanzialmente
decontestualizzare come si manifesta...
Giorgio Vasari 1541 Rosso Fiorentino 1523
Vasari proemio
nella terza parte delle Vite:
Mancando ancora nella regola una licenza che
non intende di regola, fosse ordinata però nella regola, senza fare confusione
o guastare l'ordine il quale ordine deve avere bisogno di un'invenzione copiosa
e di una certa bellezza continuata da ognuna cosa dimostrando in quell'ordine
il maggior fondamento.
Questo è
praticamente quello che fanno i manieristi, accrescere, rivitalizzare una delle
due antinomie del Rinascimento e questo gusto iper intellettuale, iper colto
per le figure nelle quali si divertono a riconoscere la radice classica ma che
la consumano risolvendola in maniera che a noi appare glaciale.
Ritornando al paragone
che fa Panofsky di Bronzino e del Beccafumi nota inoltre in entrambi una nuova
impaginazione dovuta alla fermezza dei contorni delle figure, con Bronzino è
evidente perché è fiorentino! Contratta il risvolto classico attraverso una
spinta bidimensionale giungendo alla soluzione di uno spazio asfittico dove le
figure sono compresse ma che allo stesso tempo i contorni muscolari godono di
uno spazio necessario, che dire sono divertimenti puramente intellettuali di
cui l'ingegno si alimenta senza porre limiti. La cornice delle opere si esprime
dunque entro uno schema volutamente costruito senza parlare poi di strutture
molto affollate ricche di significati iconografici.
L'allungamento
voluto delle figure si sposta entro posizioni pre raffaellesche trattandosi di
altro spazio, va anche detto che questa pattuglia: Pontormo, Rosso Fiorentino
ecc. ecc. crescono in una generazione che vede nonostante tutto una enorme evoluzione,
ad esempio la scoperta dell'America che dire... scoprire che il mondo non è
finito come era pensato nell'immaginario collettivo, scardina dei forti sistemi
ideologici compreso le teorie di Giovanni Keplero (http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Keplero)
congiuntamente al decadimento della versione tolemaica dell'Universo, sono
situazioni enormi che tradotte da un punto di vista storico - religioso si
risolvono nell'individuo del Cinquecento nella perdita di un baricentro, un non
punto fermo, (come oggi...) è facile poi capire la predilezione per i
manieristi:
una riscoperta dell'innovazione artistica fatta da degli
intellettuali europei dopo la caduta del grande Impero Asburgico.
©
Barbara Rossi
2013
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