Nello scorso articolo segnalai
quanto ancora le opere contemporanee italiane siano passibili di censura per
problemi religiosi, morali o attinenti ad un codice etico. La notizia che
riporto è di qualche settimana fa a proposito di quanto è accaduto all’opera
dell’artista Jeff Koons, invidiabile a livello mondiale per fama, talento e
ricchezza.
Jeffrey Koons (il suo vero nome)
è riconosciuto come il continuatore naturale della Pop Art fondata da Andy
Warhol. Gusto Neo Pop misto ad opere altrettanto kitsch legate all’influenza
del ready-made di Marcel Duchamp, opere apprezzate da molti potenti americani
che ne hanno innalzato le vendite a prezzi stellari, un esempio Hanging Heart, esposta a Venezia a
Palazzo Grassi è stata poi venduta ad un’asta da Sotheby’s per 23.561.000 milioni
di dollari oppure i 58,4 milioni di dollari per Balloon Dog (Orange) totalizzati nell’asta di Christie’s. Quest’anno Firenze ha
così voluto dare omaggio a questo artista, presentando il 25 settembre la
mostra intitolata Jeff Koons In Florence
promossa dal Comune di Firenze. Un allestimento che vede contrapporsi o quanto
meno dialogare opere rinascimentali come l’Ercole
e Caco dello scultore Baccio
Bandinelli (1493-1560) e contemporanee come Gazing
Ball (Barberini Faun) ideato da
Koons. L’opera realizzata nel 2013 appartiene ad una serie di calchi in gesso
ispirati al periodo greco-romano; in questa del fauno nudo, l’artista ha
aggiunto una sfera di colore blu specchiante in posizione precaria, ciò per
provocare all’osservatore una sensazione di deviazione dello sguardo,
dall’ammirazione per la statuaria classica verso la totalità dello spazio
ambientale. Poste entrambe sull’arengario, Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio,
l’opera di Koons è stata prontamente coperta da un paravento gigliato durante
l’incontro del 6 ottobre tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e lo
sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario degli Emirati Arabi,
colui che ha contribuito al salvataggio della Compagnia aerea Alitalia.