La mostra propone trentanove tavole
incise per mano dell'architetto Andrea Palladio riprodotte nel 1575 presso la
stamperia di Pietro De’ Franceschi &
nipoti:
“I
Commentari di C. Giulio Cesare con le figure in rame de gli alloggiamenti, de’
fatti d’arme, delle circonvallazioni delle città, e di molte altre cose
notabili descritte in essi, fatte da Andrea Palladio per facilitare a chi
legge, la cognition dell’historia”. Con dedica al Governatore Generale
della Santa Chiesa Giacomo Boncompagni.
Il Corpus Caesarianum composto dai Commentarii de Bello
Civile e de Bello Gallico, quest'ultimo suddiviso in sette libri, narra per
mano dell'autore la sistematica sottomissione romana della Gallia a partire
dalle spedizioni contro gli Elvezi e contro Aristovisto (58 a.C.) fino alla
presa di Alesia e alla sconfitta di Vercingetorige (52 a.C.). Cesare, in risposta ai suoi avversari che
lo accusavano di abuso di potere, presenta la guerra come una necessità storica
volta a evitare che i Germani, una volta passato il Reno, premessero
pericolosamente ai confini di Roma. Alla narrazione di Cesare il luogotenente
Aulo Irzio aggiunge un VIII libro con gli avvenimenti del 51 e del 50 collegati
all’inizio della guerra civile.
L’interesse di Palladio verso la storia
antica gli fu suggerito dal contatto con l’umanista Giangiorgio Trissino, da
Valerio Chiericati e Filippo Pigafetta appassionati per l’arte militare.
L'architetto terminò il lavoro incisorio intorno al 1573/74 realizzando
quarantadue tavole tanto che la redazione finale del libro, riportò molti
consensi da parte degli studiosi contemporanei, tra i quali gli storici Marzari
che lo inscrisse nella Storia di Vicenza
(Venezia, 1591) e da Francesco Algarotti.
I Commentarii
rappresentano un importante documento per la comprensione della personalità
dell’architetto che nel corso della sua carriera aveva compiuto studi anche su
Polibio. Proprio lo studio dell’Antichità, attraverso le fonti antiche proposte
nei disegni a chiaroscuro, si rese utile anche per la redazione di una delle
sue opere più interessanti come I Quattro
libri dell’architettura, nella quale oltre ad analizzare gli edifici
classici, illustra il ponte sul Reno fatto costruire da Cesare alle sue truppe,
di cui si porta in visione un'incisione della raccolta. Inoltre a proposito
dell'attività incisoria, è appurato da studi recenti (Il Cesare di Andrea Palladio, Vicenza, 1980) che Palladio, nel
comporre l’opera, s'ispirò a disegni dei suoi contemporanei tra cui: Pirro
Ligorio, Giuseppe Porta, Abraham Ortelius e Georg Braun.
Il successo dei Commentari si riscontra poi
nel lavoro dello studioso Giacomo Zanella, che scrisse La Vita di Andrea Palladio (Milano 1880), pubblicando il testo in
occasione dei trecento anni trascorsi dalla morte del principe degli architetti e che la città di Vicenza si apprestava a
commemorare.
La
collezione Rinaldi - Tonello è stata esposta in prestigiosi musei tra cui il
Museo Mimara di Zagabria, il Palazzo del Monte a Vicenza e alla Biblioteca
Municipale di Grenoble.
La mostra è curata e organizzata dalla Storica dell'Arte Barbara Rossi.
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