sabato 5 novembre 2016

La scuola del fumetto aretino in mostra. Esposizione a cura di Barbara Rossi


All'interno delle iniziative della condotta Slow Food Arezzo e Valtiberina, legata al principio di unire il buon cibo all'Arte, è in programma dal 9 al 20 novembre presso Casa Museo Ivan Bruschi di Arezzo l'esposizione di tavole e illustrazioni dei fumettisti: Fabio Civitelli, Rossano Rossi, Marco Bianchini, Marco Santucci, Maria Laura Sanapo e Lorenzo Palloni

La mostra è accompagnata da un evento clou nella serata di mercoledì 9 novembre su prenotazione. Con l'appoggio di una degustazione guidata dai responsabili dell'azienda Donà dei Monti e del noto ristorante Mest di Arezzo verranno proposti assaggi a base di zafferrano dell'azienda agricola Bio Luxury.  








martedì 25 ottobre 2016

ALMA MATER mostra di Elio De Luca a cura di Barbara Rossi al Museo Ivan Bruschi Arezzo


DAL 23 OTTOBRE AL 4 NOVEMBRE 2016


Arianna e il Minotauro


Elio De Luca fin da giovanissimo, coltiva i suoi studi artistici, attraverso la lettura delle opere dei grandi maestri del Novecento, ancor prima di aver mostrato interesse, a quel recupero della tradizione pittorica primitiva e rinascimentale, nel solco lasciato dall'impronta pierfrancescana. Scorci e inquadrature, rielaborati nell'impaginazione e nella meditata lezione lasciata da Ottone Rosai,Campigli, Carrà ma anche da Gino Severini e Ardengo Soffici, per citare artisti territorialmente a lui vicini, si accostano a tangenze che derivano dalle opere del surrealista Paul Delvaux, di cui ne elabora il linguaggio formale, arrivando con rigore alla piena autonomia del tratto.
Figura predominante del suo pensiero è la donna, di cui cerca di sviscerarne i reconditi significati espressivi. Poste sempre in primo piano, in gruppo o in solitudine, si collocano su di uno scenario paesaggistico, utilizzato come se fosse una Quinta teatrale e permeato da un’atmosfera silente e atemporale, dal sapore metafisico ed in perfetta sintonia con i suoi personaggi.

mercoledì 19 ottobre 2016

ALMA MATER mostra dell'artista Elio De Luca a cura di Barbara Rossi



Dal 21 ottobre al 4 novembre mostra di Elio De Luca alla Fondazione Ivan Bruschi di Arezzo

26 ottobre serata degustazione a cura di Slow Food Arezzo e Val Tiberina






Alma Mater mostra dell'artista Elio De Luca a cura di Barbara Rossi
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venerdì 7 ottobre 2016

**Il Pionta. Vescovi e artisti tra XIII e XV secolo**






In attesa della camminata e della visita di ricognizione dell’intera area di scavo, fissata nella mattina di domenica 9 ottobre 2016 ore 10 e organizzata con la volontà delle associazioni: Academo (Arezzo per la Storia), Slow Food condotta di Arezzo e Val Tiberina e A piede libero; non mi resta che argomentare su quella attività artistica ormai dispersa che alcuni studiosi ritengono essersi sviluppata inizialmente intorno alla fabbrica del Duomo Vecchio.


Già nell'Ottocento seguendo lo spirito e l’onda del revival dell’antichità tre insigni aretini, Giacinto Fossombroni, Giovan Francesco De’ Giudici e l’archeologo Gian Francesco Gamurrini evincono dalle loro ricerche sul territorio, come appariva evidente, durante i secoli, il forte legame tra i poteri locali con l’antico Episcopio. A questo proposito trascrivo uno stralcio dell’articolo di Luciana Borri Cristelli (2005) che riferisce dalle notizie desunte dei due studiosi Fossombroni – De’ Giudici: come, mentre il Capitolo della nuova Cattedrale continuava a mantenere nell’antico sito un cappellano, di “quegli insigni Edifizj” si prendeva cura l’Opera “soggetta al Consiglio della Città”: organismo che nel 1395 elegge quattro cittadini per restaurare la tribuna della primitiva cattedrale, ridotta in pessime condizioni; mentre Vasari genericamente, parla del successivo intervento del Vescovo Gentile de’ Becchi (1473 - 1497) a seguito della rovina della “parte di mezzo di quel tempio” (Edizione Torrentiniana 1550). I due studiosi si servono poi dell’edizione Giuntina scritta dal biografo nel 1568, quando sono alla descrizione della tipologia architettonica, nell'identificazione di due edifici ecclesiali: il primo riconosciuto nell'antica chiesa cattedrale di S. Maria e S. Stefano, l’altro con il tempio, successivamente dedicato a S. Donato, ambedue collegati all'immagine lasciata da Pietro Buonamici nel dipinto della Fraternita dei Laici.

sabato 23 luglio 2016

Una lettura del Colle del Pionta attraverso i manoscritti di epoca medievale



A sx una cartapecora del Messale del Pionta f.62r Biblioteca Apostolica Vaticana.
A dx una cartapecora del manoscritto 363.III.3a Biblioteca della Città di Arezzo.

Il Colle del Pionta o Duomo vecchio sta ad indicare quel fitto e ricco complesso di edifici a carattere cultuale e non, eretti durante i secoli e portati avanti nell’epoca medievale dall’autorità vescovile.
Ad oggi gli scavi sono ripartiti con l’impegno di Mauro Mariottini, presidente dell’associazione Academo, che promuove ed è concessionaria dei lavori, degli archeologi delle varie Università e con il sostegno dei volontari. A tale proposito vorrei riannodare, con alcuni articoli, questo pezzo di storia che negli ultimi secoli è purtroppo rimasto scollegato nella viva memoria cittadina ma che da questo Colle trae le sue origini.

sabato 4 giugno 2016

Riflessioni intorno alla mostra: Piero della Francesca. Indagine su un mito. Forlì






Vale la pena programmare una visita più che approfondita a questa mostra dal titolo “Piero della Francesca. Indagine su un mito”, ancora attiva all'interno dei Musei di San Domenico di Forlì. Una collezione di opere che ci aiutano a comprendere la riscoperta di questo grande artista, caduto nell'oblio per alcuni secoli e poi rivalutato tra Otto e Novecento. Ed è proprio questo il filo conduttore della mostra, che ha come pretesto, quello di indagare la portata della sua opera, attraverso le indicazioni e lo studio di alcuni autorevoli critici della storia dell’arte moderna, fra i quali Bernard Berenson, Adolfo Venturi e in particolare Roberto Longhi. Da apripista alla mostra un’opera pregevole, la scultura marmorea del Busto di Battista Sforza realizzata intorno al 1472 – 1475 dallo scultore Francesco Laurana. Moglie di Federico da Montefeltro, il calco fu probabilmente desunto da un ritratto postumo della donna, morta il 6 luglio 1472. L’opera oltre ad indicare i rapporti stringenti che l’artista ebbe con i duchi di Urbino, ha la funzione di richiamare alla mente del visitatore il Doppio ritratto dei Duchi d’Urbino eseguito da Piero e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Sempre ispirata a Battista Sforza è l’altra opera, il piccolo dipinto di CarloCarrà, esposto poco più avanti: L’amante dell’ingegnere (1921) con il quale l’artista chiuse quell'intensa stagione metafisica insieme a Giorgio De Chirico.

 L'IPOCRISIA DEL SISTEMA. "UNA TRAGICOMMEDIA" Ancora una volta ho il piacere di prendere un caffè con la prof.ssa Morra e in q...