Nel numero di agosto 2011 il National Geographic ha riportato un articolo scritto da Brook Larmer sulla condizione del Myanmar, di cui recentemente ho dedicato l'intervista alla professoressa Cristina Morra, in occasione della pubblicazione del suo libro ad Arezzo. Oltre ad aggiornarvi e a dare un quadro più completo sulla storia di questo popolo, postandovi alcune considerazioni dell'autore, vi ricordo le date passate e presenti della presentazione del libro:
Emozioni visive dalla Birmania di Cristina Morra
Immagini di un viaggio in Myanmar un paese bello e sfortunato
21 luglio Bagni Paolieri di Quercianella (costa degli etruschi) Livorno
29 settembre Spazio MONDOLIBRI Via G.A. Papio, 10 Salerno
26 novembre Libreria INTERNAZIONALE Via Scarlatti, 46 Napoli
Myanmar, nel paese delle ombre
Il Myanmar è un paese pieno di ombre, un luogo in cui anche la domanda più innocente può apparire carica di intenzioni segrete. Per quasi tutta la metà del secolo scorso, questa nazione di quasi 50 milioni di abitanti, in maggioranza buddhisti, è stata plasmata dal potere - e dalla paranoia - dei suoi leader militari. Il Tatmadaw, l'esercito, è stata l'unica istituzione capace di imporre la sua autorità su un paese che, dopo aver ottenuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna, appariva diviso. Ci è riuscito, in parte, costringendo il Myanmar in un terribile isolamento, dal quale solo adesso il paese sta cominciando a emergere.
L'isolamento, aggravato da vent'anni di sanzioni economiche dell'Occidente, ha forse preservato l'immagine nostalgica di un paese congelato nel tempo, con i laghi avvolti nella nebbia, gli antichi templi e la mescolanza di culture tradizionali ancora non contaminate dal mondo moderno. Ma ha anche contribuito ad accelerare il declino di quello che una volta era delimitato "gioiello dell'Asia". Il sistema sanitario e quello scolastico sono stati distrutti, mentre le forze armate - che contano circa 400 mila soldati - prosciugano quasi un quarto del bilancio nazionale.
Come purtroppo è noto, la repressione brutale delle ribellioni etniche e dell'opposizione civile da parte del Tatmadaw ha fatto diventare l'ex Birmania un paese emarginato, una condizione da cui adesso sembra ansioso di uscire.