Quarant'anni di attività sono molti, quanto mai difficile condensarli in un'elegante post, ma cercherò in ogni modo di evidenziarne gli aspetti più importanti.
Parlando della sua biografia, se pur complessa e frastagliata, si evincono due momenti cruciali della sua carriera, il primo tra il 1978 e il 1998, quando si trasferisce a Parigi e inizia a far parte, attraverso l'Istituto Culturale Italiano, di un circuito di mostre con artisti italiani tra i quali: Silvestri, Licata, Tamburi, Rotella, Dorazio e Perilli. Partecipa inoltre alla prima Biennale Art et Papier a Le Touquet (1980) e al prestigioso Salon d'Automne al Grand Palais di Parigi. L'altro nel 1983, con la mostra al "Festival Italiano" organizzata alla Maison della Cultura di Saint-Etienne, ottenendo l'attenzione del noto critico Franco Solmi (direttore della Galleria d'Arte Moderna di Bologna). Ed è proprio quest'ultimo che inserirà Maraldi nel gruppo da lui chiamato "I Feticci Provvisori", composto da opere di artisti come: Ettore Consolazione, Elvio Marchionni, Marocco, Fabrizio Passarella, Cuniberti, Della Volpe e Silvia Guberti. Nel 1984 espone al Festival d'Art Plastique ad Elancourt e da questo momento è un susseguirsi di esposizioni e di contatti a più riprese in affermate gallerie europee; da segnalare nel 2002 la partecipazione alla Biennale Internazionale del Design a Saint Etienne. Ma veniamo alla mostra...