Pubblico, in un breve ciclo di post, alcuni articoli estratti da questo libro, nel quale si affrontano i rischi che andiamo incontro se continuiamo a perseguire un'alimentazione sbagliata e quanto danno ancora arrecheremo all'ambiente.
Nell'ultimo post sarà visibile il link per la lettura, nella versione italiana, del Manifesto "Food for Healt"
Oggi viviamo una situazione di assoluta emergenza planetaria,
i suoli sono contaminati da sostanze chimiche, la biodiversità ha subito e sta
subendo una devastazione senza precedenti, la produzione del cibo risponde a
logiche economiche, industriali e di sfruttamento. Tutto ciò rappresenta
evidentemente una grande minaccia per il futuro del nostro pianeta e degli
esseri umani. Occorre allora individuare e perseguire la via per garantire il
benessere della terra, la salubrità del cibo, l’utilizzo sostenibile delle
risorse e il rispetto della biodiversità. La salute dell’uomo verrà di
conseguenza.
Ciò di cui abbiamo tutti bisogno su questo pianeta è una
transizione agro ecologica, dove per agroecologia è da intendersi il modello,
sperimentato in India, il mio paese natale, che applica, sì, tecniche e sistemi
di colture basati su principi ecologici nel rispetto dell’ambiente, ma che è
anche una visione della vita, basata sul concetto di integrazione tra il genere
umano e la natura.
La civiltà indiana si è evoluta e si è sostenuta per migliaia
di anni ponendo al centro della sua agricoltura e del suo sistema sanitario la
salute, la felicità e il benessere della Terra, di tutti i viventi e di tutte
le persone.
Il motto Sarve bhavantu sukhinali, cioè “possano tutti
i viventi essere felici”, è la nostra filosofia e l’obiettivo che guida tutte
le scienze, le tecnologie e le conoscenze. La scienza vera si basa sul
riconoscimento delle interconnessioni e delle interrelazioni fra gli esseri
umani e la natura, fra organismi diversi e all’interno di tutti i sistemi
viventi, compreso il corpo umano. In Oriente questo approccio ha favorito lo
sviluppo di una scienza ecologica e sistemica, non frammentata e riduzionista
come in Occidente, benché anche in India abbia preso piede negli ultimi decenni
l’approccio meccanicistico più occidentale, generando contraddizioni e non
pochi problemi.
Per la cultura indiana, le tecnologie sono strumenti. E gli
strumenti devono essere giudicati secondo criteri etici, sociali ed ecologici;
strumenti e tecnologie non sono mai stati considerati autoreferenziali, bensì
giudicati nel contesto del loro contributo al benessere di tutti.
In India, le scienze ecologiche dell’agricoltura, del cibo e
della salute si sono evolute come sistemi avanzati di conoscenza per migliorare
il benessere collettivo.
I doni dell’India per la salute del mondo sono due scienze
che si possono definire sistemiche: quella dell’agricoltura ecologica-biologica
e quella dell’ayurveda intesa come scienza della nutrizione più avanzata,
basata su cinquemila anni di tradizioni di cui si è dimostrata la salubrità.