Dopo il successo invernale della mostra sul Cinquecento tenutasi a
Palazzo Strozzi, eccone il proseguimento storico-temporale nell'allestimento ai
Musei di San Domenico a Forlì. Un’esibizione di opere di alto livello che si
ricongiungono a quell'insieme di idee e fatti storici, focalizzati nella mostra
fiorentina appena conclusasi. Una tra le novità che difficilmente ci vengono
offerte, quando andiamo per mostre, è indubbiamente quella di trovare le pale pittoriche riallestite dentro una
sorta di spazi immaginativi, che ne possano tuttavia rievocare il contesto, e
quindi gli altari primigeni entro i quali furono pensate e progettate. Il
visitatore infatti si calerà dentro l’osservazione delle tavole, spostandosi
agevolmente nella grande sala, ad aula unica, della chiesa domenicana di San
Giacomo Apostolo. Seguendo il filo logico artistico, apre la mostra il grande
arazzo su cartone di Raffaello Sanzio, elaborato dalla Manifattura di Pieter
van Aelst oggi ai Musei Vaticani (Bruxelles
1515-1519).
Questo blog ha la funzione di interagire con altri appassionati d'arte come me. La lettura e lo scambio di appunti universitari, ricerche e approfondimenti su precise tematiche artistiche, e non solo, hanno lo scopo di arricchire la conoscenza e la cultura fra i diversi fruitori.
martedì 22 maggio 2018
mercoledì 13 dicembre 2017
L' AGRICOLTURA NEL MONDO. Un caffè con la Prof.ssa Cristina Morra
In occasione del Terra Madre Day da poco festeggiato da Slow Food ho ritenuto interessante recensire il libro della prof. Cristina Morra inerente a tali argomenti.
Questo libro si trova presso l’editore Letizia di Arezzo in via Filzi e nelle principali librerie cittadine
Titolo: l'agricoltura nel mondo dai paesaggi tradizionali all'attuale geografia della sazietà fame e sete.
Il titolo porta ad un'analisi degli aspetti essenziali storico-geografici delle attività tradizionali agro-pastorali con la conseguente loro trasformazione nelle moderne produzioni dell'agricoltura industrializzata e dell'allevamento: questo per spiegare anche l’aumento del costo del cibo, con la conseguente riduzione della capacità di acquisto delle popolazioni povere.
giovedì 9 novembre 2017
domenica 5 novembre 2017
**Escher. Oltre il possibile**
A Pisa è stata inaugurata
da poco la mostra curata da Stefano Zuffi
“Escher. Oltre il possibile” presso le sale BLU | Palazzo d’arte e cultura con
chiusura fissata al 28 gennaio 2018. Una selezione di oltre cento opere
comprendenti: xilografie, acqueforti e mezzetinte del famoso incisore olandese
Maurits Cornelis Escher (1898 – 1972). L’esposizione si articola in nove
sezioni: Volti, Animali, Oggetti e Riflessi, Geometrie e Ritmi, Paesaggi,
L’artista, Architetture fantastiche, Nature e Autoritratti. Il visitatore avrà
così modo di ripercorrere la sua carriera fin dai primi anni venti quando già
diciannovenne si esercitava nelle prime incisioni su linoleum utilizzando nella
composizione dello sfondo una serie di righe verticali, memore degli studi
geometrici portati avanti dal gruppo olandese “de Stijl” e successivamente
riprese dal movimento della “op art”. (cfr. l’incisione Ritratto di Jetta del 1925).
venerdì 22 settembre 2017
Francesco Rustici detto Il Rustichino, caravaggesco gentile e il naturalismo a Siena
Chiuderà a fine mese questa
bella iniziativa intitolata: Il Buon
Secolo della pittura senese. Dalla
Maniera moderna al Lume Caravaggesco. Promossa da vari enti territoriali
tra i quali il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali e l’Università
degli Studi di Siena e allestita nelle sedi espositive di Montepulciano, San
Quirico d’Orcia e Pienza. In questo articolo mi soffermerò sulla terza sezione,
dedicata a: Francesco Rustici detto Il
Rustichino, caravaggesco gentile e il naturalismo a Siena, curata da Marco
Ciampolini e Roggero Roggeri.
mercoledì 12 luglio 2017
Il buon secolo della pittura senese. Dalla maniera moderna al lume caravaggesco.
Prorogata fino al 30
settembre 2017, la mostra intitolata Il
buon secolo della pittura senese, uno stimolante itinerario artistico che
si snoda tra Montepulciano, all’interno del Museo Civico, Pinacoteca Crociani, con
opere di Domenico Beccafumi. A San Quirico d’Orcia con la mostra dal titolo: Riflessi della pittura senese negli ultimi
decenni della Repubblica, presso il Palazzo Chigi Zondadari, visibili opere
di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma e di Bartolomeo Neroni in arte Riccio;
ed infine a Pienza, al Conservatorio San Carlo Borromeo, con l’esposizione dei dipinti
di Francesco Rustici detto il Rustichino,
caravaggesco gentile. Un lasso di
tempo utile per riannodare i trascorsi della pittura senese; che si estende
dagli inizi del Cinquecento, attraverso gli esordi della maniera moderna senese,
con l’attività del giovane Beccafumi, lungo il cammino segnato dalla caduta
della Repubblica (1530) e dalla Controriforma (1545 – 1563) con le opere del
Sodoma; fino a comprendere quegli artisti, come il Rustici, che si seppero
aprire alle novità di metà Seicento, apportate dal naturalismo di Michelangelo
Merisi da Caravaggio.
giovedì 23 marzo 2017
La centralità della tradizione nelle opere di Rodolfo Meli alla Galleria d'arte Moderna di Arezzo
Da qualche settimana è stata inaugurata la
mostra “Il guardiano del
sonno” di Rodolfo Meli, curata da Carlo
del Bravo e Grazia Badino, presso la Galleria Comunale di Arte Contemporanea di
Arezzo che rimarrà aperta fino al 17 aprile p.v. Una selezione di opere tra le
quali spicca la grande tela intitolata Il
buon governo (2003), in collezione privata e di cui la scrivente, in
occasione della pubblicazione del catalogo della raccolta, ne sta redigendo la
scheda riassuntiva. Ma vediamo più da vicino i momenti caratterizzanti di
questo artista.
Conclusi
gli studi negli anni ’70 presso l’Istituto d’Arte di Firenze; il giovanissimo Meli
intraprende la carriera pittorica, portando avanti quell’idea di classicismo,
maturata dallo studio delle grandi opere, all’interno del contenitore artistico
del XX secolo. Attingendo inizialmente dalla Pittura metafisica, lasciata da Carlo
Carrà, Meli ha modo di concentrarsi a quel recupero desunto dall’antichità,
oltre che nella ricerca e nell’elaborazione di una figura stilizzata ma
concreta su di un piano prospettico. Un modello archeologico puro, che sulla scia del concetto che si
ha della metafisica, va oltre l’apparenza effettiva della realtà e del tempo.
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